«Negli ultimi venti anni in Italia sono
state realizzate con il sistema domotico più di 300mila case che
corrispondono a circa il 15% delle nuove abitazioni. Le aziende
italiane, con centri di ricerca e innovazione di altissimo livello,
lavorano ogni giorno per migliorare la vita quotidiana dei cittadini, ma
il lavoro da fare è ancora tanto: secondo i dati Prosiel (associazione
per la promozione della sicurezza elettrica, ndr), gli impianti
elettrici domestici non a norma sono ben otto milioni, di cui il 95% si
trova in abitazioni costruite prima del 1991».
Claudio Andrea Gemme,
presidente di Anie Confindustria, introduce così la nuova campagna di
comunicazione sugli impianti a livelli, presentata oggi al Saie di
Bologna.Il riferimento al 1991 è legato all'entrata in vigore della
legge 46/90 (poi sostituita dal Dm 37/08) che ha imposto la messa a
norma degli impianti e la certificazione di conformità; ma anche tra le
abitazioni costruite dopo quella data rimane una significativa quota di
impianti “non conformi”.
La norma Cei 64-8 e i tre livelli degli impianti
Per aiutare a misurare la performance e la fruibilità dell'impianto
elettrico di casa e garantire all'utente sicurezza e funzionalità, è
arrivata nel settembre 2011 la variante 3 alla Cei 64-8, madre di tutte
le norme impiantistiche. Che in caso di nuovi impianti (o di
rifacimento), per le unità immobiliari dei condomini e le abitazioni
mono o plurifamiliari, individua le dotazioni minime distinguendo tre
diversi livelli. Il primo (base) indica la dotazione sufficiente
affinché l'impianto possa dirsi conforme alla Cei 64-8, con un numero
minimo di punti-prese e punti-luce in virtù della metratura e della
tipologia del locale. Il livello 2 (standard), rivolto agli immobili con
una maggior fruibilità degli impianti, prevede quindi più dotazioni e
componenti e l'aggiunta di servizi ausiliari come il videocitofono o
l'anti-intrusione. Il livello 3 (domotico) è infine destinato alle case
con impianti ampi e innovativi.
I vantaggi della domotica: comfort, sicurezza, risparmio
È su quest'ultimo livello che concentra il focus la campagna
2014/2015 di Anie (Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed
elettroniche), per spiegare quali vantaggi può portare la tecnologia
domotica in termini di sicurezza, comfort, qualità della vita,
efficienza, e come possa adattarsi alle esigenze degli abitanti. Già
dopo l'entrata in vigore della variante 3 alla Cei 64-8, nel 2011 Anie
promosse infatti la campagna di comunicazione “Impianti a livelli”.
«Il successo di quell'operazione ci ha fatto capire che la gente ha voglia di sapere e di conoscere e quindi di scegliere consapevolmente. Solo nell'ultimo anno – dichiara Gemme – oltre 30mila utenti hanno visitato il sito web www.impiantialivelli.it. In un momento in cui il mercato immobiliare affronta una dura crisi, non sarà inutile ribadire che su una casa di nuova costruzione il costo dell'impianto elettrico incide per il 2%, ma che con un investimento poco superiore al 3% si può installare un impianto domotico di base. Il corretto uso della tecnologia può portare le famiglie a risparmiare fino al 12% in consumi elettrici e fino al 26% sul sistema di riscaldamento».
Tra gli strumenti della nuova campagna (che
si dispiega con sito web, pagine Facebook, video Youtube, app iOs e
Android), c'è il booklet gratuito “Impianti a livelli for dummies” che
aiuta i consumatori a capire cosa chiedere al proprio tecnico quando si
installa o rinnova l'impianto domestico. Lo sviluppo della domotica,
grazie alla moderna tecnologia digitale, consente infatti di avere
soluzioni impiantistiche sempre più personalizzate attraverso le
interfacce multimediali di smartphone e tablet, la comunicazione
audio/video e i controlli a distanza.
Il booklet spiega allora i
vantaggi nella gestione della sicurezza domestica (anti-intrusione,
videocontrollo) e nel confort (automazione serramenti, comandi
centralizzati, configurazione degli scenari). E quelli di efficienza e
risparmio energetico della casa: controllo anche in remoto di
condizionamento, illuminazione e schermature, gestione dei carichi degli
elettrodomestici, visualizzazione dei consumi e supervisione delle
prestazioni… Senza dimenticare la possibilità di integrare sempre nuove
funzioni.
Sfruttare la detrazione fiscale al 50%
Gli interventi in impianto elettrico rientrano nel bonus fiscale
sulle ristrutturazioni, che la legge di Stabilità si prepara a prorogare
a tutto il 2015 con aliquota al 50% e limite massimo di spesa
agevolabile, per ogni singola unità immobiliare, pari a 96mila euro (la
detrazione si determina secondo il principio di cassa per le spese
sostenute in ciascun anno: conta cioè la data in cui si effettua il
pagamento attraverso il bonifico dedicato).
Sono agevolati –
specifica Anie - rifacimento, riparazione o miglioramento degli
impianti, messa a norma, installazione, e interventi che riguardano:
antifurto e centraline; allarmi/sistemi antifurto; citofoni,
videocitofoni e telecamere; risparmio energetico; protezione
differenziale; apparecchi di rilevazione del gas; sistemi di
comunicazione, robotica e tecnologici più avanzati, per favorire la
mobilità dei disabili; impianti fotovoltaici per la produzione di
energia elettrica per usi domestici.
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